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      La Voce dei Protagonisti        

 

Treckking - I sentieri di Eolo

 

28 aprile, pomeriggio.

Apro la finestra sul mare calmo di Lipari. Una lieve foschia avvolge di un tenue azzurro la sottostante spiaggia di Canneto, lasciando scorgere in lontananza le sagome di Panarea e Stromboli.

Sono da poco arrivata con gli amici del CAI del gruppo “Il Sentiero” per il trekking delle Eolie e già l’insegna dell’hotel, Pietra Pomice, evoca scenari di antiche eruzioni.

“I Sentieri di Eolo” è il nome del nostro viaggio nella dimora del dio dei venti; visiteremo cinque delle sette isole che costituiscono l’arcipelago, la cui straordinaria ricchezza naturalistica, storica e archeologica ha valso loro nel 2000 l’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

 

 29 aprile - Il Caolino di Lipari.

Ci trasferiamo in bus a Quattropani, da cui si snoda il percorso che ci porta a visitare le vecchie cave di caolino; la roccia si presenta prevalentemente rossastra,IMG 2983- venata di bianco, giallo e grigio; intorno, la macchia mediterranea ci stupisce con i suoi profumi e le varie fioriture, tra cui cisti bianchi e rosa, ginestre e gladioli selvatici.

Ci incamminiamo verso il Palmeto, dove osserviamo le palme nane che qui crescono spontanee ed abbiamo l’opportunità di riconoscere l’impronta fossile di una palma; lungo il tragitto lo sguardo incontra incantevoli paesaggi di scogliere digradanti al mare.

Ci dirigiamo poi al sito archeologico presso le Terme di San Calogero, note dal secondo millennio a.C. per le proprietà curative delle loro acque.

Dedico il pomeriggio all’abitato di Lipari, con i graziosi vicoli cui giunge l’odore del mare, con i negozietti di souvenir di ossidiana, la cattedrale ed il castello. Sorprendenti alcune case, le cui candide facciate sono affrescate con immagini di persone e piante a tromp-l’oeil. Di grande interesse il Museo Archeologico.

 

 30 aprile - Salina, La Montagna delle Felci.P4301387-

Salina si erge verdeggiante con il monte Fossa delle Felci, che i suoi quasi mille metri di altitudine lo rendono il più elevato dell’arcipelago. L’itinerario prende l’avvio dal Santuario della Madonna del Terzito, fra boschi di castagni, querce e pini; saliamo avvolti da una soffusa nebbia, fino al cratere completamente colonizzato dalle felci; giunti in vetta, il sole ci consente una favolosa vista del mare blu, punteggiato dalle isole e dagli scogli.

 

 1° maggio - Stromboli, Iddu: il Faro del Mediterraneo.x

Durante la traversata per Stromboli, facciamo tappa a San Pietro, sull’isola di Panarea; passeggiamo nelle stradine fiancheggiate dalle caratteristiche case squadrate, interamente bianche, fra cespugli di capperi, ulivi e palme. Dall’abitato vediamo l’isolotto di Basiluzzo e più lontano la sagoma azzurrognola di Stromboli. Riprendiamo quindi la navigazione, accompagnati da uno stormo di cicogne.

Il vulcano ci attende con una bella salita, IMG 3670-piuttosto impegnativa ma ricompensata dalla fiabesca visione delle fumarole e dei lapilli incandescenti. La discesa attraverso un canneto è difficoltosa a causa del forte vento, che ci scaglia addosso la nera polvere vulcanica. Sulla via del ritorno, l’imbarcazione sosta in vista della Sciara del Fuoco, una ripida parete da cui scendono rivoli di lava infuocata che s’immerge in mare.

 

2 e 3 maggio - Escursioni a Lipari.

Il bus ci conduce al Monte Pelato, un vulcano non attivo interamente costituito da pomice, ad eccezione di una imponente colata di ossidiana. Arrivati a IMG 3046-Porticello, sul versante settentrionale, dove fino al 2005 erano attive le cave di pomice, ci dirigiamo verso Acquacalda e raggiungiamo poi l’antico cratere di Fossa Castagna; ammiriamo i vigneti coltivati nel cratere e la macchia che lo circonda, rappresentata principalmente dall’erica arborea e dal corbezzolo.

Il giorno seguente risalendo il Monte Gallina arriviamo alla costa sud occidentale dell’isola. La camminata ci offre straordinarie vedute della falesia e dei faraglioni

 

 4 maggio - Vulcano, Il Gran Cratere.

Arrivati sull’isola imbocchiamo il sentiero che, tra fioriture di ginestre, conduce alla sommità del cratere “La Fossa”. Qui l’ambiente è molto particolare per via della polvere vulcanica che ricopre il suolo, il pietrame diffuso, le fumarole e i depositi sulfurei;IMG 3736- in questo brullo paesaggio alieno percorriamo attenti il bordo del cratere.

Da quassù la vista è sensazionale e si apre su un orizzonte a 360° che comprende l’intero arcipelago.

La discesa prevede la sosta ad un caseificio, presso cui possiamo degustare un pranzo a base di formaggi di capra di produzione locale.

Nel pomeriggio passeggio sulla spiaggia di sabbia scura, mentre alcuni degli amici si rilassano nella piscina naturale di fanghi caldi sulfurei.

 

   5 maggio - La partenza.

Prima di lasciare l’albergo, abbiamo a disposizione qualche ora per un’ultima passeggiata o per chiacchierare al bar davanti ad una granita di mandorla o per degustare un tipico arancino caldo.

Io scelgo una piacevole camminata lungo la riva, guardo per l’ultima volta Panarea e Stromboli che ogni mattina mi hanno salutata al risveglio; penso con gratitudine alle guide esperte e competenti che ci hanno accompagnato, aiutandoci ad apprezzare a pieno questa bellissima settimana.

 

Sono di nuovo a casa.

Ringrazio gli organizzatori e tutti gli amici del Sentiero con cui ho condiviso la bella esperienza eoliana.

 

{Paola Sira C. – 28 aprile/5 maggio 2018}