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Rappresentare la Natura

 

Giovanna FERIOLI, maggio 2011

 

Sensazioni in Valgrande

 

La Valgrande è un territorio situato tra 04_DSC3171nla valle Cannobina e il lago Maggiore, si presenta aspra e per la gran parte "inesplorata" per i suoi caratteri ambientali inospitali per chi volesse percorrere sentieri agili e sicuri.

Per queste caratteristiche spesso ci si affida a percorsi che ne costeggiano i limiti in una natura sedimentata nel tempo e primitiva nel suo mutare naturale; rocce affioranti in spessi tappeti di foglie, pendii scoscesi immersi in ombre verdi di antichi faggeti, tronchi contorti sospesi in equilibri inattesi su bordi di forre in fondo alle quali scorrono acque saltellantiImmagine1 in marmitte e balzi di rocce scure.

Ho percorso nella mattina il sentiero che sale alla Forcola lasciandomi coinvolgere da quelle forme misteriose della natura e le atmosfere suggestive e solitarie mi hanno fatto pensare agli ambienti cari a certi pittori romantici tedeschi della prima metà dell'ottocento nell'espressione del "sublime" alpino, ai quadri di Caspar Friedrich, Gerhard Richter, Anton Koch.

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CasparFriederich

"Albero dei corvi" 1822

 

 

 

 

 

 

Il pensiero Illuminista

 

 

Una cosa è bella in quanto viene giudicata tale nella coscienza umana.

Il pensiero illuminista che è all'origine della cultura moderna, pone la NATURA non come forma immutabile che si può imitare o rappresentare ma come natura che gli uomini percepiscono con i sensi, interpretano con l'intelletto, mutano con l'agire.

Kant, distinguendo "bello pittoresco" e "bello sublime" dà due giudizi dipendenti da due atteggiamenti umani di fronte alla realtà e su di essi e la loro dialettica fonda La critica del giudizio.

Il concetto di pittoresco viene posto da Cozens (pittore e teorico inglese 1717-1786) come fondamento della poetica del paesaggio:

      1- NATURA = sorgente di stimoli a cui corrispondono

SENSAZIONI che l'artista interpreta, chiarisce, comunica;

2- Le sensazioni si danno come MACCHIE di forma non costruita (senza disegno,

proporzione e prospettiva proprie dell'arte classica);

3- il DATO SENSORIO - comune a tutti ma l'artista lo elabora e fa opera educativa guidando la società a un'esperienza sensoriale migliore;

4- il chiarimento non significa decifrare le macchie (nozione dell'oggetto a cui corrispondono)

ma il VALORE DELLA SENSAZIONE COME ESPERIENZA DEL REALE;

la varietà degli stimoli e delle sensazioni favorirà l'attività della mente.

 

Il processo dell'artista nel pittoresco va dalla sensazione visiva al sentimento.

La natura che dà il sentimento fa anche pensare oltre i suoi confini, al di là del frammento dello spazio e del tempo finiti, oltre il veduto e il visibile, sconfinando con la fantasia, le intuizioni, in ciò che non vediamo eppure pensiamo essere, imponendosi e sgomentandoci con la sua infinità dandoci l'angoscia della nostra finitezza.

Questa Realtà trascendentale è

                     IL SUBLIME:POETICA dell'ASSOLUTO

che si contrappone al

                      PITTORESCO, POETICA del RELATIVO.

 

Il Sublime ed il Pittoresco


Nella seconda metà del settecento, dal fertile incontro della cultura d'oltremanica, che sosteneva il più intimo legame con il paesaggio, e la natura Svizzera ha luogo la consacrazione del paesaggio montano a "sublime alpino".

I ghiacciai svizzeri attraggono un sempre maggior numero di turisti: fra questi, artisti come Robert Cozens nel 1776, Francio Towne nel 1781, Williams Turner nel 1802.

Caspar David Friederich, pur non visitando mai le Alpi dipingerà due famosi paesaggi alpini, una veduta del monte Anvert "alta montagna" 1824 e il "Witzmann" nel 1825.

Scrive Friedrich "il pittore non deve dipingere solo ciò che vede di fronte a sè ma anche ciò che vede in sè. Chiudi il tuo occhio fisico in modo che possa vedere il tuo quadro prima col tuo occhio spirituale..."; questo è il senso del suo paesaggio interiorizzato.

Il pittore arriva a questa concezione di un paesaggio simbolico visto come proiezione dell'anima dell'artista, attraverso una personale meditazione che tiene conto del dibattito culturale di quegli anni in Germania che promuove la pittura di paesaggio a genere-guida.

Nel dibattito intervengono filosofi come Kant, e Schelling, poeti come Goethe e Novalis e letterati come i fratelli Schlegel, Tieck e Wackenroder che individuano la natura come elemento cardine per la pittura, la poesia e le scienze.

 

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gerhard Richter

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   Gerhard Richter

"Watzmann" 1824

 

 

 

 

 

 

"Watzmann" 1825 (frammento)

Caspar Friedrich

 

 

 

La produzione Pittoresca si presenta ricca di elementi: sono presenti contadinelli che pascolano serenamente pecore, intente a brucare erba in prossimità di casolari; alberi e ricca vegetazione intorno al fiumiciattolo che scorre quieto e incontaminato; il cielo azzurro, sempre sereno concorre a rendere maggiormente idilliaca la fruizione di questo paesaggio ideale.

Si è tentati di pensare all'originaria armonia presente nella natura e nell'uomo, prima che questi approdasse alla conoscenza (in senso biblico, prima che Adamo ed Eva mangiassero il pomo del bene e del male) e prima della alienazione prodotta dalla proprietà privata (Jean Jacques Rousseau), quando gli uomini sono tutti uguali.

La poetica della Pittura Pittoresca sollecita il fruitore all'evasione dalla triste e malata condizione sociale urbana in cui egli si trova, per trovare rifugio in un pensiero tanto astratto quanto infondato, soltanto superficialmente lenitivo, di una natura originariamente serena e tutto sommato positiva, di una condizione storica del passato che è soltanto idealmente luogo esemplare dell'armonia classica dell'arte.

Il sentimento cui fa leva il Pittoresco è sereno o di ricerca della serenità, è bucolico o di ricerca della tranquillità campestre.

Se invece gli elementi naturali raffigurati non sono pacati e rilassanti, ma turbinosi e inquietanti, allora siamo nella poetica del Sublime, nella quale la natura non viene vista come possibilità evasiva e lenitiva delle sofferenze dello spirito, ma come pressione e causa dei dolori dell'anima.

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Anton Koch

"Scmadribachfall" 1821

 

 

 

 

Bibliografia

Collana cento dipinti di Federico Zeri/Marco Dolcetta

Arte nella storia Bertelli/Briganti/Giuliano

 

Giovanna FERIOLI, maggio 2011

 

Il presente articolo è correlato all'escursione "Cima della Forcola" del 22 Maggio 2011